Il pulpito di Nicola Pisano a Siena

12.04.2014 12:00

Il pulpito di Nicola Pisano a Siena

 

 

 

Nicola Pisano (1215/1220-1278/1284) opera con la sua bottega a Siena, nel duomo, creando questo pulpito tra il 1265 e il 1269.

L'opera riprende lo schema del precedente pulpito pisano, anche in questo caso Nicola progetta un podio poligonale appoggiato ad arcate trilobate rette da colonne innalzate su leoni stilofori, ma ora la pianta passa da esagonale a quella ottagonale. I rilievi dell'ordine superiore sono separati da figure: i passaggi da una teca all'altra risultano smussati e l'impressione è quella di un'animazione continua, brulicante di figure. il rilievo più fitto e minuto segna il passaggio dallo stile più monumentale del pulpito pisano a uno più concitato ed espressivo, dal quale prese le mosse poi il figlio Giovanni, già partecipe di quest'opera, insieme ad Arnolfo da Cambio. Le fonti di questi rilievi erano i sarcofagi romani del III secolo d.C.

Con la sua scultura Nicola aggancia la scultura peninsulare alle più moderne correnti del Gotico d'Oltralpe con uno stile che rimane però autonomo e di grande potenza espressiva.

Grande spazio ha il tema del Giudizio Universale che occupa due scomparti al centro dei quali è la figura di Cristo Giudice accompagnato da angeli con gli strumenti della Passine. Le scene dei pannelli principali sono, a partire dal ponte di accesso al pulpito:

  • Visitazione e Natività
  • Adorazione dei Magi
  • Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto
  • Strage degli Innocenti
  • Crocifissione
  • Giudizio Universale - gli Eletti
  • Giudizio Universale - i Dannati

Sugli spigoli ci sono figure che sporgono maggiormente rispetto alle figure dei pannelli. Tali figure sono, dallo spigolo confinante con il ponte di accesso al pulpito:

  • Madonna Annunciata (alla destra del ponte)
  • San Paolo tra i discepoli Tito e Timoteo
  • Madonna col Bambino
  • Due Angeli
  • Cristo Mistico
  • Simboli dei Quattro Evangelisti
  • Cristo Giudice
  • Angelo (alla sinistra del ponte)

 

Il pulpito poggia su nove colonne dotate di capitelli in stile corinzio. La colonna centrale poggia su uno zoccolo ottagonale adornato con le figure della arti liberali e della filosofia. Queste raffigurazioni sono presenti per la prima volta su un soggetto di arte sacra e trovano un loro significato in quanto arti nobili in grado di elevare il cristiano verso Dio. Quattro delle otto colonne laterali poggiano su leoni stilofori e le altre quattro direttamente sul terreno. Le colonne erano originariamente in marmo e nel corso del XIV secolo sostituite con l’attuale diaspro colorato. Le otto colonne laterali sorreggono archi a tutto sesto trilobati sui cui sguanci sono presenti coppie di Profeti o Evangelisti(quest’ultimi riconoscibili per i simboli corrispondenti del leone alato, toro, angelo e aquila). Tra gli archi, sopra i capitelli sono invece presenti figure spesso sedute raffiguranti la Virtù. È interessante notare che le Virtù non sono solo quelle teologali(Fede, Speranza e Carità) e Virtù cardinali(Fortezza, Temperanza, Giustizia e prudenza), ma anche di altra natura (ad esempio la Logica), altro segno di un’ulteriore convinzione che espressioni dell’intelletto umano potessero elevare l’uomo a Dio.

 

 

Arte nel tempo. Il Medioevo, a cura di P. De Vecchi, E. Cerchiari, v.1,t.II, Milano Bompiani, 1991 e segg. ediz.;

I luoghi dell’arte. Storia, opere, percorsi, Milano, Electa-Bruno Mondatori, 2002-2003;

M. Becchis, L. Galli, G. Valenzano, Il Medioevo, vol 1 b di L'arte e la storia dell'arte, a cura di Rita Scrimieri, Milano Minerva Italica 2002.