Intervista a Feudalesimo e Libertà

30.11.2013 20:34

INTERVISTA A FEL

 

Con nostra grande, enorme, somma gioia, siamo riusciti ad ottenere una intervista dallo staff di Feudalesimo e Libertà, il gruppo facebook che spopola da mesi, tra i rievocatori e non solo, propugnando il ritorno al medioevo come unico rimedio alle brutture del mondo moderno. Onorati dalla possibilità di incontrare faccia a faccia i fedeli dell'Imperatore, i mentori della linea politica dei nostalgici del Barbarossa, nonchè gli indiscutibili geni che hanno saputo puntualizzare con saggia ironia la situazione del mondo attuale, vi presentiamo quindi l'esito della piacevole chiaccherata da noi fatta con i 5 membri che formano la mente del gruppo, con la speranza che la nostra ammirazione, accresciuta dopo un'oretta di dialogo con questi ragazzi -riveliamolo già sin d'ora che lo staff è composto da baldi giovani-, possa farvi amare ancora di più quanto loro propongono o possa farvi iniziare ad apprezzare, qualora ancora non conosceste FEL, le idee che stanno alla base del loro operato

 

19.00 di sera, Lucca, buio pesto; è il 2 novembre e l'inverno si fa sentire dopo un giorno di pioggia che ha impregnato i nostri mantelli medievali. Ci avviciniamo allo stand di FEL. Un capanello di gente si affolla attorno al banchetto del gruppo, gettando gridolini entusiasti davanti alle pile di magliette, mentre dei ragazzi di FEL si prodigano per fornire informazioni a chi chiede qualcosa e, soprattutto, le taglie giuste per chi vuole comperarle. C'è chi spiega le magliette ammirandole estasiato, alcuni declamando ad alta voce quanto scritto sopra, chi proclama l'assoluta genialità di FEL e qualcuno semplicemente fa vagare l'occhio tra una maglietta e l'altra, sperando che i savi motti dell'Imperatore lo illuminino su quale scegliere per meglio supportare il suo vessillo. Un po' intimoriti e parecchio emozionati ci dirigiamo verso lo stand.

Il tempo perchè si chiamino a raccolta tutti, ed eccoci pronti alla fatidica intervista. Di fronte a noi i Messeri Walther, Bernardo, Goffredo, Gerberto ed Erasmo, che gentilmente ci procurano uno splendido lumino medievale: una candela innestata in una bottiglia.

Ci presentiamo e, con non poca trepidazione, partiamo con la prima domanda:

 

La vostra pagina di fb conta migliaia di iscritti. Avevate immaginato di avere tanta fortuna?

Come ogni cosa negli unici dieci mesi noi non ci credevamo. E'stata una cosa spontanea: è nata, si è sviluppata da sola, è stata come un'autocombustione. Neanche noi ci credevamo. Non davamo neppure il giusto peso alla cosa.

 

Cosa mai avete deciso di venire a Lucca Comics&Games?

Il primo contatto per venire qui fu a Marzo-Aprile e noi lo ignorammo totalmente, della serie "Figurati se noi possiamo andare a Lucca Comics & Games...!". Anzitutto per l'evento in sè, insomma è Lucca Comics! Nessuno di noi era mai stato qui, neanche per interesse suo per dire, perchè siamo di Cagliari quindi non è facile ed economico raggiungere Lucca.

Poi ci siam chiesti che cosa ci facciamo qui, noi non abbiamo mai fatto rievocazioni...

 

...ahhh...no,no, aspettate! E quindi come vi è venuta l'idea di FEL? Dall'altro lato sembra proprio che voi siate dei rievocatori... questa sì che è una notizia bomba! Ci aspettavamo tutti che decantaste decenni di rievocazione alle spalle o titoli altisonanti.

Quella dei rievocatoti è una delle fasce di pubblico a cui preferibilmente ci rivolgiamo, ma noi non lo siamo. Così come nessuno di noi studia storia medievale...il più vicino a questi temi tra di noi studia architettura, per il resto abbiamo ingegneria, scienze naturali, scienze politiche, economia.

Siamo semplicemente un gruppo di amici che si conoscono da anni. Abbiamo messo assieme le capacità di ognuno: tant'è che alla base di FEL stanno passioni personali, coltivate nel tempo, al di fuori dello studio e amalgamate -possiamo dire anche egregiamente?-con le altre carte che avevamo a disposizione. E da lì insomma è uscito un certo modo di scherzare tra di noi, magari anche poco riverente, della serie "not politically correct", un prodotto culturale allo scopo di rendere certi aspetti del reale verosimili e anche quasi accettabili attraverso il modo in cui le traduciamo. Non è stata una cosa premeditata, ce ne siamo resi conto pian piano; noi stessi ne abbiamo fatto una analisi a posteriori; a priori FEL era nato assolutamente a cuor leggero: abbiamo fatto due disegni e ci siam detti "Dai, proviamo a lanciarli e vedere cosa succede". E la scommessa ha ottenuto risultati insperati. Abbiamo fatto degli errori, abbiamo fatto dei capolavori, alla fine FEL è diventato un tavolo di prova per certi nostri interessi.

 

Tutto ciò vi fa ancora più onore, a mio avviso. Ma come è cominciata la vostra avventura?

Spieghiamo il contesto: FEL nasce in piena campagna elettorale per le politiche. In particolare in seguito all'accostamento della parola "libertà" agli aggettivi più disparati. L'idea è stata quella di creare un ossimoro, l'accostamento tra la libertà e le condizioni di vita del medioevo. Si tratta di un periodo che è stato considerato "buio", quindi se noi lo presentiamo come migliore del presente vuol dire che non ce la passiamo tanto bene...Così se l'Italia taglia i soldi alla ricerca per finanziare la guerra, ebbene noi tagliamo i finanziamenti per cercare il santo Gral e combattere i Saracini.

 

Come siete organizzati tra di voi?

All'inizio siamo partiti dalla grafica per le locandine, che erano il punto focale. Facevamo cose anche a caso, solo dopo ci siamo organizzati. Chi rispondeva ai commenti ha cominciato ad aggiungere le didascalie, poi abbiamo avuto bisogno che qualcuno diventasse amministratore del gruppo, decidere chi si sarebbe occupato delle questioni burocratiche; e poi c'è tutta la questione delle magliette. Adesso lavoriamo a regime, ognuno ha i suoi compiti, il problema è che alle volte non riusciamo ad avere tutto il tempo che vorremmo.

 

A finanziamenti come state?

Il ricavato delle magliettine costituiste il 99% dei nostri fondi, il resto della percentuale la completano gli altri gadget. Idee e grafica sono prodotte da noi, l'unica cosa di cui materialmente non ci occupiamo in prima persona è la serigrafia. Per noi la vendita di tante magliette è davvero importante perchè tanti sono i costi: stiamo giorni e giorni fuori casa per incontri e progetti e servono soldi per pagare i voli arei o la nave per gli spostamenti; è chiaro che le spese ci sono, per esempio, per Lucca abbiamo dovuto comprare dei teli impermeabili per riparare lo stand dalla pioggia, pagare spostamento e pernottamento.

Del resto, di finanziamenti esterni non ne accettiamo, per non essere influenzati da nessuno. E' tutto nostro quello che ci mettiamo, anche a costo di sacrificare del tempo in più. Qualche giorno fa ci è arrivata l'offerta di pubblicare aste online per 30 euro ogni mille click e noi li abbiamo supercazzolati chiedendo a quanto varrebbero quei soldi in fiorini, perchè accettiamo solo moneta aurea; quindi adesso spettiamo la risposta, non attendiamo altro che chi ci ha fatto simile proprosta scleri in modo da metterlo alla gogna. E' anche un sollazzo personale vedere queste persone che rosicano. Anche perchè, fa ridere, ma è così, ci sono persone che non fanno cultura ma pensano tramite essa di poter ricavare mero profitto, di arricchirsi, così, tramite finanziamenti per esempio.

 

Vi hanno mai detto “Siete di destra, sinistra, siete di sinistra ma vi mascherate di destra, ecc”.?

Sì, continuamente. Ci hanno detto di essere di destra, spesso. Ci hanno accusato di odiare Beppe Grillo, ci hanno chiesto chi ci paga, ci hanno urlato conto "Siete del PD!", su Berlusconi niente. I casi top sono stati su Crimi addormentatosi in parlamento, che ha scatenato tutto un flame dei grillini e poi anche un' immagine photoshoppata da noi che mostra Grillo e dietro Saladino: i suoi sostenitori stavano tutti a commentare "Ma no, è un fotomontaggio"...

Il che dimostra come siamo messi male in politica...

Mostra la plebaglia, che è proprio questa, la gente che non capisce le cose. Che poi è per buona parte colpa dell'ideologia e fatti come questi danno prova di quanto sia forte.

 

Certi vostri manifestini da tante persone non sono comprese...

Sì, c'è gente che non capisce proprio lo scopo a cui pronunciamo queste frasi. Infatti abbiamo dovuto fare il post che noi neghiamo il razzismo perchè "gialli, bianchi e neri sono tutti uguali davanti all'Imperatore: nullità". All'inizio infatti c'era qualcuno che ci accusava in vario modo, che voleva denunciarci, e lì erano supercazzole per tutti. Facendo un bilancio, di gente così ce n'è, molti non capiscono che è una satira o lo capiscono ma non piace, visto che adesso va per la maggiore la parolaccia o la donna col seno scoperto...

Anche la questione del Kebab che da l'obolo al Saladino...

Lì è proprio la mancanza di senso critico. A fronte di casi reali di guerre attuali, dove il problema si fa serio, alcuni se la prendono per le accuse rivolte a un nemico neppure esistente e invece tacciono quando a destra e a manca scoppiano guerre vere...è un paradosso.

 

Il grado massimo di ignoranza sperimentato?

Un romanaccio che ci contattò agli albori della pagina, ci mise passione in quello che scrisse, peccsto che il suo concetto fosse più o meno “Aoh, con tutta la fatica ch'avemo fatto per arrivare alli giorni nostri voi volete tornà ar medioevo?”. Cioè aveva capito che davvero volevamo tornare a mozzare le mani, la servitù della gleba, la peste, mentre oggi ci sono tante comodità come la lampadina, il computer e, dulcis in fundo, noi stessi usavamo facebook quindi eravamo degli ipocriti. Capitan ovvio, insomma

 

Siete disposti a raccontarci invece qualche vostra gaffe?

Quando abbiamo fatto la comparazione dell'uomo feudale vs l'uomo moderno, l'uomo feudale mangiava una coscia di tacchino. Quando l'abbiamo fatta non avevamo pensato che la coscia di tacchino non esisteva, così tutti ci scrivevano “Ma nel Medioevo non c'era il tacchino” e noi lì a tentare di riparare, però era impossibile.

Un altro caso, il post del Comics: è stato fatto di fretta, salendo su un treno e abbiamo scritto “Venite a Lucca, vi accoglieremo dentro alle mura ghibelline della città”...solo che Lucca è notoriamente guelfa, fu Ghibellina solo per alcuni anni con Carlo IV. Non ci facemmo caso assolutamente.

Però è bello essere in grado di rendere giustificabile l'ingiustificabile e vedere che ti chiedono scusa, della serie “Perdoni Imperatore!”. Anche quando facciamo degli strafalcioni grammaticali sul latino: noi abbiamo l'immagine pronta da presentare di Sigismondo del Sacro Romano Impero: “Sono il re di Roma e sono superiore alla grammatica”. Il latino è sbagliato apposta, tra anacoluti costruzioni che sono chiaramente sbagliate; però effettivamente c'è chi lo capisce e giustamente si ribalta dal ridere: una volta abbiamo incontrato una professoressa a Vinci che ci ha fatto i complimenti non perchè scrivessimo bene in latino, ma perchè ne rendevamo l'idea. Anche perchè al liceo il voto medio di altino era tipo...5. Però la scuola non si basa sulla nobiltà d'animo.

 

Qual è il segreto del vostro successo?

Il segreto del nostro successo è un mix di tante cose: aver creato una comunità, avere dei caratteri distinguibili, essere stati in gravo di produrre continuativamente. Il problema vero è riuscire a comunicare con la gente, entrare nel "mainstream", se vogliamo. Infatti il successo della pagina è stato prendere un filone culturale, una branca della storia, e utilizzare la critica sociale come vettore per far conoscere un immaginario che in Italia ha un potenziale come pochi posti in Europa e nel Mondo. Anzitutto abbiamo inventato un linguaggio tra noi e i fan, e che noi stessi impariamo a utilizzare dai fan, perchè non è un linguaggio innato e noi stessi lo acquistiamo leggendo i commenti degli altri, ci inchiniamo davvero di fronte alla genialità di certi. In seconda battuta la riconoscibilità del nostro prodotto, ogni nostro manifesto. Se chiudi gli occhi e vedi il manifesto sfuocato si capisce lo stesso che è di FEL. Quindi la reiterabilità di un simbolo, di un linguaggio posto in un contenitore che è una specie di certificato di garanzia sull'origine. E questo è tanto grazie a noi quanto alla comunità che siamo riusciti a creare, è un vero 50:50 tra noi che buttiamo nell'agorà gli argomenti e il pubblico che ci segue e commenta.

L'unità del gruppo poi è fondamentale; siamo amici da anni, ci vogliamo bene l'un con l'altro perciò anche quando siamo tesi reggiamo. Inoltre non ci sono “prime donne”. Siamo complementari tra di noi per capacità, non ci accavalliamo nei ruoli e pian piano ciascuno è pure migliorato nei propri compiti.

Ci siamo saputi evolvere, abbiamo tirato fuori idee. E anche in ciò l'apporto del pubblico è fondamentale. Da cosa nasce cosa. A un certo punto c'è arrivato un sonetto dedicato all'Imperatore e noi ci siamo detti: “Ma perchè non lo sfruttiamo come modello per il “cantuccio del cantore” affinchè ciascuno ci mandi le proprie opere? E ne abbiamo altri da pubblicare ancora. Così abbiam fatto la gara di sonetti. Costantemente un mucchio di persone che ci manda le proprie foto. Adesso vogliamo lanciare per gli artisti la gara per il miglior brano musicale scritto, musicato, suonato da lui. Abbiamo anche in progetto un altro video visto il successo dell'ultimo, ma è ancora da definire.

Tanti hanno idee geniali però alla fine non hanno la forza di farne uscire qualcosa di duraturo. Manca la voglia vera dopo un po'. Appunto certi fenomeni web li abbiamo visti nascere e spegnersi. Ci sono pagine che crescono anche molto più velocemente di noi, in una settimana magari, però poi finiscono le idee, non si sa gestire ciò che si è costruito, qualcuno manca di lungimiranza.

La nostra grande scommessa inoltre è stata quella di riuscire a creare una grande comunità non solo via web, ma anche offline. Infatti noi ci siamo costituiti come associazione culturale e la nostra idea è proprio di coinvolgere le associazioni che fanno vere e proprie rievocazioni storiche sul territorio. FEL è stato un megafono che ha attirato l'attenzione, e noi vogliamo metterlo a disposizione delle associazioni che rievocazione la fanno per davvero e con autenticità storica, non con pressapochismo. Vogliamo creare una rete di gruppi, diciamo una consorteria, per permettere alla realtà rievocativa di emergere ancora di più. Dove potremo arrivare non è chiaro, però è importante fare qualcosa. Le associazioni sono tante, ma in certi posti di rievocazioni non se ne sa nulla. Molta gente non riesce a usufruire delle opportunità costituite da eventi rievocativi proprio perchè non ha modo di conoscere questo mondo. FEL, per esempio, nasce in una zona dove le rievocazioni sono quasi del tutto assenti, non si è mai provato, non s'è mai visto.

 

Pensate dunque di poter instillare della curiosità per il mondo della rievocazione?

Speriamo. Non abbiamo la presunzione di avere la soluzione in tasca per combattere il disinteresse, ma noi ci proviamo nel nostro piccolo: accendiamo la scintilla, poi sta alla persona informarsi prima anche solo da Wikipedia, poi tramite i libri in biblioteca, ecc. noi siamo ragazzi come tanti altri, solo che abbiamo scoperto che comunicare in questo modo funziona.

Dall'altro canto però ci sono coloro che, in quanto rievocatori filologicamente corretti, hanno paura di diventare “impuri” venendo in contatto con con noi, vogliono stare seri, rigidi. Quello che FEL vuole fare è incoraggiare una idea più concettuale della rievocazione, trasmettere dei valori, non solo avere la scarpa fatta dal calzolaio del '300, la spada perfetta e simili. Certo non intendiamo neppure propugnare i valori del cavaliere che va contro il drago a salvare la principessa...però per molti noi siamo nerd da gioco fantasy.

 

Voi siete propositivi. Ma qualcuno è stato propositivo verso di voi?

Sì, i Nanowar. Quella volta era in primo di Marzo, quando Valerio, il chitarrista dei Nanowar, ci scrisse sulla pagina fb presentandosi “Ciao sono Valerio dei Nanowar of steel” non so se ci conoscete” e noi sì che li conoscevamo, qualche anno prima eravamo stati a Cagliari a sentire un loro concerto -allora eravamo tutta brava gente, adolescenti, sbarbati- e quindi una gioia indescrivibile. Partì una collaborazione su skype e ne è seguita una reparazioen di due mesi – infatti il video è uscito ai primi di agosto. Fu un lavoraccio, anche per le questioni burocratiche. E' stata lunga anche perchè il testo lo abbiamo scritto noi e loro hanno musicato e ritoccato il ritornello. E poi il video, c'era da fare tutta la sceneggiatura, organizzarsi per le riprese e poi farle: la scena dell'investitura non finiva più, tre quarti d'ora siamo stati a sventolarci perchè coi i mantelli sudavamo come dei maiali e tutte le volte il regista: “No, non va bene...metti la luce là...il colore!”. E noi rigidi, col volto imperlato di sudore. Però è stata davvero una bella esperienza.

E poi tanto altro...per esempio abbiamo conosciuto dei ragazzi di Bari che alle volte ci danno una mano.

 

Se vi chiedessi un bilancio degli incontri con chi vi segue?

I fan danno quell'entusiasmo che ci spinge ad andare avanti; sembra una frase fatta però è davvero così. A volte ci chiediamo se vale la pena di fare quello che facciamo, perchè è spesa e fatica, ma la risposta è sì. Davvero ringraziamo tantissimo tutte le persone che seguono la pagina, costituiscono la community e seguono le nostre iniziative, il loro entusiasmo è fondamentale. Anche la caccia alla reliquia è stata un successo, nonostante la pioggia. Sono quegli elementi che ti dicono che la risposta è positiva da parte del pubblico.

Sono caduti ormai gli ideali, non è valido ora questo, ora quello, nessuno si sente più “bene”: entrare a far parte di un gruppo e condividere esperienze formative, culturali, lavorative anche, in un certo senso rincuora.

 

Cosa vi aspettate dal Lucca Comics? Potete darci un bilancio sinora?

Speriamo in un bis, magari con più sole, sicuramente. Comunque abbiamo ottenuto già tanto: giovedì abbiamo tenuto una conferenza e noi siamo andati lì convinti che ci sarebbero state pochissime persone -in genere il giovedì c'è ancora poca gente- e invece siamo entrati e c'era davvero un bel po' di persone ed erano lì per seguire noi, invece alla conferenza dopo erano rimasti in 5.

Per quanto riguarda il banchetto abbiamo ottenuto tantissimi apprezzamenti, gente che arriva entusiasta esclamando “Ah, ma siete voi!!!”. Poi non possiamo girare due secondi con la bandiera che ci chiedono di fare delle foto..

La caccia è andata benissimo, due sodali l'han ritrovata in tempo record.

E oggi quando è caduta la tenda, la gente è venuta tutta a unirsi a noi a prendersi l'acqua, stringersi attorno all''Iperatore per aiutarci. Il realtà sapevano che l'Imperatore li avrebbe frustati sennò, però sono queste le piccole cose che ti fanno capire che si è fatto bene a venire qui e che la strada che si sta percorrendo è quella giusta.

 

Sempre per restare in tema Lucca Comics&Games: ci sono otaku tra voi?

Eh?

No ok, non ce ne sono.

Cosa pensate di codesti esseri?

E' un tipo di cultura che onestamente non conosciamo. Abbiamo visto qualche anime da piccoli, qualcuno ha letto qualche manga...ma niente di particolare.

 

Il messaggio che vorreste lanciare?

Spingere i govani a non soffermarsi sulla apparenza e sviluppare quello che hanno in testa.

Intendete, sviluppare un po' di senso critico?

Sì. Adesso facciamo una critica che ci sta a Lucca. Il mondo cinematografico ha tagliato la fantasia delle persone; noi abbiamo creato un nostro proprio mondo, con i politici che hanno assunto ruolo differente da quello reale; sono delle macchiette: ad esempio Epifani diventa Caronte, Bersani diventa Lo Iettatore ed è una rappresentazione differente da quella che è tipica nell'immaginario collettivo, noi le abbiamo canalizzate nel nostro mondo medievale. Ai giovani vorremo dire di concretizzare la loro fantasia. Certo è fondamentale crearsi un background culturale-artistico con le letture, ma poi bisogna dare del proprio

 

Domanda provocatoria: ma perchè siete qua che mi date retta?

A noi fa piacere, noi non abbiamo mai saltato nemmeno un'intervista. La nostra pagina si diffonde così facendo con tutto quello che diciamo, e poi siamo logorroici di natura per farvi annoiare

Le ultime interviste che stiamo facendo si stanno un po' discostando da quello che è sempre stata la linea scherzosa della pagina. Lo scopo è quello di far emergere il lato serio di FEL, la critica alla politica e al costume di Italia e all'Europa. Prima di Lucca non avevamo mai fatto una intervista seria, per scelta. Proprio per questo anche all'unica foto nostra sul gruppo abbiamo aggiunto elmi con photoshop. Non siamo esibizionisti, non ci siamo mai voluti esporre e forse anche grazie a questo abbiamo ottenuto una certa credibilità. Non ci interessa avere la faccia nostra sulla magliettina, è una cosa squallida che i fan giustamente li allontana. A noi fa anche piacere far pensare che uno degli amministratori di FEL possa essere il tuo vicino di casa. E' capitato questo episodio: un ragazzo ci ha mandato la foto per PM della maglietta che voleva acquistare...solo che abitava in pratica nello stesso posto di uno di noi, quindi il pacco recitava -Mittente: via X, bla bla bla, comune eccetera ; destinatario: via X bla bla bla, comune eccetera-”.

 

Assolutamente entusiasmati da questa piacevole chiaccherata di un'ora, ce ne andiamo lasciando FEL a proseguire la sua lotta feudale. Ci auguriamo che tutti i migliori auspici per il futuro si possano trasformare in realtà.

 

E' piacevole vedere dei ragazzi che operano per stimolare la società a una reazione, anzitutto culturale, a quanto avviene nel mondo che ci circonda. Vedere della propositività vera, sorretta da passioni e non solo dalla voglia di farsi vedere, è forse una delle poche cose che può ancora far sperare in una inversione di tendenza nel passivismo generale. Infine, non si può che rimanere piacevolmente sollevati e speranzosamente sorpresi di fronte al fatto che un progetto culturale usi il medioevo come veicolo, e lo faccia non perchè chi vi opera ne sia specialistica, bensì perchè anche da parte di non-addetti-ai-lavori si riconosce il ruolo fondamentale che ancora oggi la conoscenza della storia medievale è in grado di rivestire. Magari quella che si riesce a suscitare è solo simpatia per il medioevo, ma la curiosità a volte è più che sufficiente per evitare che determinate questioni cadano nel dimenticatoio. L'esorbitante numero di visualizzazioni della pagina fb di FEL non solo dimostra che popolo dei rievocatori è ampio, ma anche che il numero di persone che si interessano anche solo amatorialmente di medioevo è meno sparuto di quello che sembri. Che poi molti preferiscano cogliere di FEL solo il lato di critica sociale puro e semplice non cambia i fatti: bisogna conoscere i fatti storici per capire le vignette e le battute e, se tanta più gente le comprende, questo significa che tante più persone almeno qualcosa sul medioevo lo conoscono.

Conca Arianna

con la collaborazione di Luca Colla

Argomento: Intervista a Feudalesimo e Libertà

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