La torta di rose

12.07.2013 15:59

Ecco qui una ricetta leggera leggera (si fa per dire) che allietava le mense dei romani. 

 

Apicio, De re Coquinaria, IV, 1

Accipies rosas et exfoliabis, album tolles, mittes in mortarium, suffundes liquamen, fricabis. Postea mittes liquaminis ciatum unum semis et sucum por colum colabis. Accipies cerebella IV, enervabis et teres piperis scripulos VIII, suffunes ex suco, fricabis. Postea ova VIII frangis, vini ciatum unum semis et passi ciatum I, olei modicum. Postea patinam perunges et eam impones cineri calido, et sic inpensam supra scriptam mittes. Cum corta fuerit in termospodio, piperis pulverem super asparges et inferes.

 

"Prenderai le rose e le priverai delle foglie, toglierai la parte bianca e le metterai in un mortaio, lo cospargerai di liquamen, mescolerai. Poi metterai in una ciotola e mezza di liquamen e farai colare il succo attraverso un colino. Prenderai quattro cervella, le priverai dei nervi e metterai otto scripoli di pepe. cospargi di sugo, mescolerai. Poi rompi VIII uova, (metti) una ciotola e mezza di vino e una di passito, un po' di olio. Poi ungerai tutt'intorno una padella e la metterai sulla brace calda e così metterai il lavorato sopra descritto. Quando sarà arrivata a cottura sulla brace, vi cospargerai sopra il pepe e la servirai."

 

 

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