Vito Fumagalli: "Quando il cielo s'oscura- Modi di vita nel Medioevo"

30.04.2013 09:15

Autore: Vito Fumagalli

Titolo: Quando il cielo s'oscura

Editore: il Mulino

 

Come si viveva nel Medioevo? Anzi, è bene specificare subito, nell'Alto Medioevo, visto che l'arco temporale preso in considerazione dallo studio raramente si spinge oltre l'XI secolo.
Questo testo del Fumagalli ha oggettivamente un merito: applicare l'histoire des mentalités ad un periodo cronologico, quello altomedievale, relativamente scarso di fonti documentarie.
Il tema caro all'autore, quello della terra con tutte le sue connessioni politiche, economiche e sociali, rientra anche in questo testo, anzi si può dire che è sempre presente e sottende a qualsiasi considerazione, finanche la più astratta.
Il quadro presentato dal Fumagalli è oltremodo crudo, violento e naturale nel senso più fisico del termine. 
L'uomo dell'Alto Medioevo vive assediato in un ambiente che di urbanizzato ha ormai ben poco, la natura invade persino gli stessi spazi cittadini, la violenza è un modus vivendi quotidiano, inizialmente diffusa a tutti i livelli della società, poi dalla fine del IX secolo diventa sempre più strumento aristocratico, signorile, delle classi dominanti contro dei liberi sempre piu subordinati al sistema di potere importato dall'invasione carolingia della penisola.
Un rapporto difficile quello dell'uomo con la natura, in cui oltre alla sopravvivenza fisica, dovuta molto spesso ad una diffusissima agricoltura di tipo silvo-pastorale, si intrecciano tutta una serie di usi, credenze e miti di origine pagana che contribuiscono ad accrescere il senso d'angoscia e malessere umano che l'autore ritrova nelle fonti (perlopiù cronachistiche).
Oggetto di studio sono anche temi apparentemente più "materialistici": la caccia, che tra IX e X secolo si afferma quale prerogativa e status di un'aristocrazia oltremodo usurpatrice dei diritti delle comunità rurali, e l'idea di bellezza fisica, esemplificata dalla considerazione di Oddone di Cluny riguardo il corpo femminile considerato al pari di un "sacco di sterco".
Quello che più sconvolge è il ruolo morale svolto dalla Chiesa, che, invece del consueto conforto cristiano, sembra in grado di offrire solo tenebrosi futuri apocalittici e rassegnazione alla dura realtà della vita, persino nelle parole dell'animatore della rinascita carolingia, Alcuino di York.

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