La battaglia di Legnano

08.05.2013 10:59

 

Avvenne il 29 maggio 1176, si pensa due chilometri a ovest da Legnano oppure fra Borsano e Busto Arsizio.  Le truppe dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Federico I detto il Barbarossa scendevano da Cairate, dove avevano l’accampamento, con circa 3000 cavalieri pesanti tedeschi e circa 100 cavalieri dell’alleata Como e altri nobili che avevano seguito la spedizione.

 

I vari comuni della Lega Lombarda con circa 2000 cavalieri (milanesi, bresciani, lodigiani, piacentini, novaresi, vercellesi e veronesi) e 10000 fanti (quasi tutti milanesi) dopo essersi accampati a Legnano il giorno prima, disposero la fanteria e i cavalieri appiedati in una lunga fila in modo da fermare l’avanzata imperiale prima che si ricongiungesse con i rinforzi a Pavia. L’avanguardia comunale composta da 700 cavalieri milanesi e bresciani andando in cerca dell’esercito avversario trovò l’avanguardia imperiale di circa 300 cavaieri; essi ripiegarono verso il grosso dell’esercito ed essendo stati inseguiti dai comunali ingaggiarono battaglia una volta raggiunto il resto delle truppe.

 

I comunali trovandosi in netta inferiorità numerica fuggirono disordinatamente verso Milano. A questo punto (circa le nove del mattino) l’imperatore avanzando si trovò davanti l’intero esercito comunale e decise (non avendo altra scelta) di attaccare. Ci furono ripetute cariche durante la giornata, ma al contrario di quello che pensavano gli imperiali, i comunali non si fecero sopraffare.

 

Circa alle tre del pomeriggio, dopo sei ore di combattimenti, i comunali vedendo l’avversario in difficoltà attaccarono; poco dopo pare che la cavalleria comunale che era fuggita la mattina tornò e attaccò il lato degli imperiali.

L’esercito dell’imperatore si chiuse intorno al Barbarossa in attesa dell’arrivo della notte (dove i combattimenti non si effettuavano).

 

L’imperatore ( 54 anni ) per dare forza ai propri soldati logorati entrò in combattimento; pare che esso cadde e si perse nella mischia. Lui e il suo esercito avendo perso l’insegna (all’inizio della giornata il porta insegne dell‘imperatore venne colpito da una lancia e cadendo a terra venne calpestato dai suoi stessi compagni che non riuscirono a recuperare l’insegna) fuggirono scompostamente facendosi catturare, uccidere o morendo cercando di valicare il fiume.

 

L’Imperatore, dopo una settimana, arrivò a Pavia a piedi dove ormai tutti lo credevano morto e cominciarono le trattative di pace, che durarono circa 10 anni, ma che valsero completamente a favore dei comuni della Lega Lombarda.

-Patrik Rocetti-

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