Ippocrasso: bevanda medievale
Ipocras
Anonimo Padovano (AP), c. 66r - XV sec
Anonimo Napoletano (AN), c. 89r - XV sec
Ipocassio
Morimondo (MOR), ricettario - XV sec.
Hippocrate
"una bevanda dignissima, la quale è chiamata Ypochrate" (nozze di Costanzo Sforza, Pesaro, 1475)
Procassa:
"vino ipocratico", Napoli 1517, vino zuccherato e speziato
Negli areali linguistici inglesi e francesi tra tardo '300 e XVIII secolo: ypocras, ipocras, ippocras, hipocras, hypocras, hippocras, hippocrass, ypocrate
1) Champier 1560: l'I. è un vino "fabbricato" (factitium) dagli speziali con zucchero e cannellla, che popolarmente si ritiene tragga il nome da Ippocrate (<< ab Hippocrate hippocraticum dici vulgus opinatur>>), ma che egli preferisce chiamare cinamomites.
Secondo Battisti-Alessio 1968 il termine è francese (hippocras) e la connessione con Ippocrate avverrebbe indirettamente attraverso la denominazione di un colatoio di uso presso gli speziali per filtrare gli infusi (la 'manica di Ippocrate).
Per Wartburg 1974 la parola è formata dal gr. ypò (sotto) + krasìs (mistura), quindi una bevanda miscelata che si ottiene per caduta.
Tommaseo 1929: <>
2) L'I. è una preparazione fortemente in bilico fra l'alimentazione e la medicina.
ARNALDO 1505 lo considera una bevanda adatta all'inverno e confacente ai vecchi, giova alla digestione e questo spiega perchè viene sempre servito a fine pasto. Una delle polveri da lui consigliate per aromatizzarlo si compone di cinnamomo, carpobalsamo e xilobalsamo (frutto e legno del balsamo Commiphora opobalsamum), galanga, calamo aromatico, macis, asaro, mastice (resina del lentisco), liquirizia, mirtillo, uva passa, zucchero.
3) L'I. è una bevanda che denota i ceti più abbienti dato che è a base di spezie.
4) Il MOR compone una miscela di spezie ben rotte, quindi non in polvere, così dosate:
1 oncia e mezza di cinnamomo
mezza oncia di pepe e
mezza oncia di zenzero
un quarto di meleghette
due scupoli di garofani
il tutto mescolato con 8 libbre di zucchero e versato in 19 libbre di vino bianco dolce.
La miscela viene messa al fuoco e ritirata appena bolle e poi passata al colino più volte.
5) MENAGIER 1981 riporta la come si fa a Parigi:
1 quarteron di cannella
1 oncia di zenzero
1 oncia di grani del paradiso
1/6 di oncia di noce moscata e di galanga
con 1/2 oncia di polvere e 1 quarteron di zucchero si aromatizza una quarta di vino (litro 1,86).
Bibliografia
Enrico Carnevale Schianca, La cucina medievale-lessico storia preparazioni, leo s. Olshki editore
-Ambra-
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